Il Castello Aragonese ad Ischia Ponte
Il Castello Aragonese è il simbolo dell’isola d’Ischia. Situato ad Ischia Ponte, è possibile notarlo già mentre si raggiunge l' isola con l’aliscafo o il traghetto.
Esso sorge su un isolotto di roccia (frutto di un'eruzione vulcanica avvenuta tra i 280.000 e i 340.000 anni fa) collegato da un suggestivo ponte in muratura all’antico Borgo di Celsa oggi conosciuto come Ischia Ponte.
Secondo alcuni studiosi lo scoglio in mezzo al mare fu fortificato da Gerone, tiranno di Siracusa, nell'anno 474 a. C.
Dopo la caduta dell'Impero Romano la fortezza subì una serie di occupazioni fra le quali ricordiamo Visigoti, Vandali, Ostrogoti, Arabi, Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi. Ma è grazie a questi due ultimi popoli che il Castello da scoglio gigantesco diventò una vera e propria cittadella nel mare.
Gli Angioini diedero grande impulso alla sua vita, poiché necessitavano di una roccaforte inespugnabile per tenere testa a pirati e fazioni nemiche che in quel tempo attaccavano l’isola d’Ischia. Durante l'età angioina di fronte al Castello viene aperto un porticciolo.
Alfonso D’Aragona fece costruire un ponte di legno che congiungeva l'isolotto all'isola d’Ischia e fece innalzare poderose mura e fortificazioni (come i cosiddetti piombatoi, ossia fessure da cui venivano lanciati acqua bollente, piombo fuso, pietre e proiettili sull'eventuale invasore) dentro le quali quasi tutto il popolo d'Ischia trovava rifugio e protezione durante le incursioni dei pirati.
Tra i grandi avvenimenti del castello ricordiamo la data del 27 dicembre 1509, quando vennero celebrate le nozze di Ferrante d'Avalos, nipote di Costanza, con Vittoria Colonna, prima poetessa d’Italia, che dimorò nel Castello dal 1501 al 1536 e fu circondata dai migliori artisti e letterati del secolo: Michelangelo Buonarroti, Ludovico Ariosto, Iacopo Sannazzaro, Giovanni Pontano, Bernardo Tasso, Annibale Caro l'Aretino, il Sodaleto, la Gambara e molti altri.
Verso il 1700 cessato il pericolo dei pirati, la popolazione cominciò ad abbandonare il castello per abitare altri luoghi dell’isola d’Ischia.
Nel 1823 Ferdinando I di Borbone, re di Napoli, riconvertì “l’insula minor” a luogo di pena per gli ergastolani e trasformò le stanze in alloggi per le guardie carcerarie.
Con l'unità d'Italia l'importante scoglio passò allo Stato che nel 1912 lo vendette. Acquistato da privati è tenuto in condizioni eccellenti è oggi visitabile in gran parte della sua struttura.
Oggi, gli edifici ricoprono una parte minima della superficie dell'isolotto, che è per lo più occupato da ruderi, orti e vigneti.
I siti di maggiore interesse sul Castello sono: la Chiesa dell’Immacolata, il Terrazzo dell’Immacolata, (che offre una magnifica vista del borgo di Ischia Ponte sul versante sud-ovest dell’isola), il Convento delle Clarisse ed il loro cimitero (con i famosi sedili in pietra, gli “scolatoi”, sui quali venivano adagiati i corpi senza vita delle monache), il Terrazzo panoramico degli ulivi, le carceri politiche, il Convento di S. Maria della Consolazione, il Belvedere del Convento, Caffetteria del Monastero e Book shop Nesos, la Cattedrale dell’Assunta, la Cripta gentilizia della Cattedrale, il Museo delle Armi, armature e strumenti di tortura.
Sul Castello Aragonese si tengono importanti manifestazioni culturali, mostre d'arte, convegni e festival (come l’Ischia Film Festival) che trovano in questo luogo unico un palco davvero prestigioso ed affascinante.
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